Perchè acquistare un uliveto nel Salento

Acquistare un uliveto nel Salento

Se dovessimo identificare il Salento con pochi elementi in grado di racchiudere l’essenza di questa terra, sicuramente penseremmo al mare, alle fronde verde argento degli ulivi, alle pietanze semplici come le frise con pomodoro, condite da un filo di olio. L’oro verde, ovvero l’olio,  è l’orgoglio del Salento, protagonista di una lunga storia che comincia nel 1300 a.C., anno a cui risale la prima produzione, come documentano alcuni scavi a Roca degli anni novanta.

 

Investimento

 

I terreni agricoli hanno aumentato il proprio valore, proprio come l’oro, a differenza degli investimenti nel mercato azionario. Nonostante la bassa redditività la terra si conferma un bene sicuro. La terra è il nuovo bene rifugio in tempi di crisi per i mercati finanziari tradizionali.

La Coldiretti afferma che con la crisi economica e finanziaria l’acquisto di terra è diventato un’appetibile forma di investimento per mettere al sicuro il denaro dalle rischiose fluttuazioni dei mercati  ma soprattutto per trovare una opportunità di lavoro alternativa, dato che la disoccupazione cresce in modo preoccupante.

 

Perchè acquistare un uliveto nel Salento

Il costo medio nazionale è di circa 19mila euro per ettaro.  Ci sono delle differenze di costo a livello territoriale,  i terreni del Nord Italia arrivano ad un valore medio di oltre 40000 euro ad ettaro, mentre quelli delle regioni dell’Italia Centrale e del Mezzogiorno si aggirano intorno ai  9000-12000 euro. Negli ultimi 20 anni la terra in Italia è stata rivalutata, in media, del 60 per cento.
Un buon investimento nel lungo periodo,  caratterizzato da una crescita lenta ma costante. In particolare nel Salento è conveniente investire in un uliveto, perché la Puglia è il maggior produttore d’olio in Italia e il primato riguarda anche la qualità. Anche un piccolo produttore può avvalersi del mercato e dei servizi dei frantoi delle cooperative locali per poter ottenere l’olio e venderlo.

Bisogna però mettere in conto l’aumento del carico fiscale dovuto all’applicazione dell’ Imu,  quando si pensa di investire in terreni agricoli. L’aliquota è determinabile da ciascun comune, e quindi varia in base alle zone.

 

Politiche agricole

 

Le politiche agricole del territorio puntano alla valorizzazione della terra e del lavoro ad essa legato, e vanno dagli incentivi per i giovani, con dei bandi appositi, ai ristori per le campagne colpite da Xylella, a piani di rigenerazione olivicola.

Per scoraggiare il fenomeno della speculazione l’ Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) gestisce i bandi sugli incentivi per l’insediamento dei giovani in agricoltura. Le agevolazioni riguardano soprattutto l’imprenditoria giovanile e femminile.
Gli obiettivi delle misure predisposte sono quelli di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e l’ampliamento di aziende agricole esistenti. I bandi sono interessanti soprattutto per chi aspira a progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. In genere per il Salento si tratta soprattutto di olio.

 

Ulivocoltura nel Salento

 

Il Settecento fu il secolo in cui il commercio dell’olio fu più proficuo, dai porti di Brindisi, Taranto, Otranto, ma soprattutto da quello di Gallipoli. I gallipolini intrattenevano rapporti con mercanti veneziani, russi e di tutta l’Europa, grazie al famoso olio lampante, usato per illuminare le città, prima dell’avvento dell’energia elettrica.

La Puglia oggi è il maggior produttore di olio in Italia, vanta il primato sia per quantità che per qualità. Gli oltre 50 milioni di ulivi del Salento permettono di ottenere oli molto diversi fra loro. Per quanto riguarda le qualità organolettiche, i diversi tipi di olio condividono la bassa acidità. A contribuire alla qualità dell’olio extravergine pugliese Dop sono le tecniche di raccolta utilizzate.
In particolare, la raccolta a mano permette di selezionare con attenzione i frutti, scongiurando il pericolo di contaminazioni da muffe e fermentazioni. L’elevato contenuto di acido oleico di questi oli, insieme alla presenza di caroteni e vitamina E, rendono l’olio extravergine pugliese un vero toccasana per la salute. Nel territorio è ampia la produzione di olio extravergine di oliva biologico, tanto che oltre il 15% dei campi d’ulivo pugliese vede l’adozione di metodi di produzione bio. La Puglia e soprattutto il Salento è un territorio particolarmente ricco di terreni argillosi e calcarei ed il suo clima è spesso secco e arido. L’ambiente ideale, nel cuore del Mediterraneo, per la crescita dell’albero di ulivo! 

I principali  tipi di olio pugliese sono :

  • olio extravergine di oliva: con una acidità che non supera lo 0.8%;
  • olio vergine di oliva o olio di oliva vergine: la sua acidità si aggira intorno al 2%;
  • olio di oliva vergine lampante: ha un’acidità superiore al 2% e non è idoneo all’uso alimentare;
  • olio di sansa di oliva: acidità non superiore all’1%, ottenuto dal mix di olio di sansa raffinato e olio di oliva vergine;
  • olio di oliva: la sua acidità non supera il 2% ed è ottenuto da un mix di olio di oliva vergine e olio raffinato.

 

Prodotti derivanti dall’olio

 

Diversi i prodotti che vengono ricavati dal prezioso oro verde. L’olio viene ampiamente utilizzato nella cosmetica, e soprattutto nella preparazione del sapone.

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