Oria, tra storia e devozione

Oria

Sull’altura della provincia brindisina, a circa 30 km dal capoluogo di provincia, si alza maestosa Oria, una delle cittadine più apprezzate dell’intera Puglia. Costellata da case bianche che si susseguono lungo i margini dei vicoli stretti, Oria è un centro abitato dove si respira un’atmosfera tranquilla, in un contesto storico dalle origini antiche che si adatta con entusiasmo al mondo del turismo moderno.

 

Oria, la città sull’altura

 

La cittadina, secondo gli scritti di Erotodo, sarebbe stata fondata intorno al 1274 a.C. circa. In origine, era chiamata non Oria ma Hyria, nominativo scelto da un gruppo di cretesi che, dopo aver navigato per lungo tempo, naufragò sulle coste del Salento.
In seguito al naufragio, gli uomini cercarono un posto dal quale sarebbe stato facile avere un’ampia visuale sul territorio; fu allora che la loro scelta cadde su un’altura, il colle sul quale avrebbero dato inizio alla costruzione delle prime capanne di Oria.

 

La storia di Oria

Ben presto nacquero rapporti di scambio con i centri messapici già esistenti, ma fu con Taranto che Oria ebbe un rapporto più proficuo, fatto i traffici commerciali e scambi di tipo culturale.
L’idillio tra le due città, però, la cui rivalità non era mai stata apertamente dichiarata, finì intorno al 473 a.C., lasciando le due parti indebolite a tal punto che finirono sotto il dominio di Roma.
La città di Oria nei secoli vide il passaggio di tanti popoli, tra cui Bizantini e Longobardi, fu palcoscenico di numerose lotte e conquiste e ancora oggi conserva, con gelosia, vecchie costruzioni e reperti che ci concedono di ricostruire la sua storia.
Per conoscere le origini della cittadina, è necessario andare per le sue strade, fatte di corti e palazzi nobiliari, piazze e antiche chiese.

 

Il castello

Dall’alto della collina, e precisamente sul Colle del Vaglio, il Castello di Oria domina la scena: si tratta di un’imponente fortezza militare costruita per volere di Federico II, il quale scelse con determinazione il colle come punto strategico dal quale gli sarebbe stato possibile avere il pieno controllo della città, ma anche per l’incantevole visuale sul paesaggio circostante.
All’interno del castello, oltre all’atmosfera romanzesca, si possono ammirare armature medievali e svariati tipi di armi. Un’altra imperdibile attrazione è la Basilica Cattedrale dedicata a Maria Santissima Assunta in Cielo. Questo suggestivo luogo di culto, molto apprezzato dai visitatori per la sfarzosità dello stile barocco, fu ricostruito nella seconda metà del ‘700, dopo che il violento terremoto del 1743( “il terremoto di Nardò“) ne ebbe distrutto buona parte.
Tra i ruderi, qualcuno notò due colonne ancora integre e volle acquistarle come abbellimento per la raffinata cappella della Reggia di Caserta.

 

La cripta delle mummie

 

I sotterranei della cattedrale celano la Cripta delle Mummie: uno scenario per cuori forti vede conservati i corpi mummificati dei confratelli che nei secoli avevano fatto parte dell’Arciconfraternita della Morte.  Si accede al centro storico attraverso la rinomata Porta degli Ebrei (chiamata anche Porta Taranto, perché da qui si arrivava con facilità all’omonima città).
Superata la porta, ci s’imbatte in quello che nel Medioevo era il quartiere ebraico della città, fatto di piccole botteghe, stradine strette e colori di tempi passati.

 

Il Santuario dei Santi Medici

 

A soli 5 km fuori dal centro abitato di Oria, si trova il Santuario di San Cosimo alla Macchia, la cui realizzazione ebbe inizio intorno al IX secolo, dove era già presente una piccola costruzione dei monaci basiliani. Il santuario è dedicato al culto dei Santi Medici Cosma e Damiano ed è il secondo santuario pugliese che riunisce più fedeli dopo quello di San Giovanni Rotondo, dedicato a San Pio da Pietrelcina.

 

Santi Medici Oria

 

Una sala esterna custodisce gli ex-voto: oggetti in argento, foto e lettere donate in segno di riconoscenza ai Santi Medici per grazia ricevuta. I numerosi ex-voto esposti nella sala testimoniano la forte devozione che la popolazione, da secoli, nutre nei confronti dei due santi. In passato, le persone devote donavano, in ringraziamento ai Santi Medici, non solo oggetti ma anche animali: più grande era l’animale donato, maggiore era il sacrificio offerto in segno di riconoscenza.

 

Lo zoo di Oria

Il numero degli animali cresceva sempre di più, perciò si pensò di creare un grande zoo dove radunarli. Purtroppo, lo zoo oggi è chiuso e non più visitabile, ma fino a pochi anni fa era la maggiore attrazione di Oria, per adulti e bambini.

C’è molto da scoprire visitando questa cittadina: cultura, leggende, natura e cucina tipica. Inoltre, Oria è l’ideale punto di partenza per chi desidera visitare i mari del Salento, in particolare la zona adriatica.
L’entroterra si rivela un’esperienza molto interessante per chi intende scoprire le ricchezze che le province celano fra passato e presente, con uno sguardo mai troppo lontano dal mare, che è  il fiore all’occhiello del nostro Salento.

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