Le torri costiere del Salento ionico

Le torri costiere, le sconfinate distese blu, le piccole dune di sabbia sottile, gli scogli che ricamano il paesaggio e i gabbiani che urlano, liberi, in aria. La costa ionica è culla di alcune delle più belle spiagge d’Italia.

Difendere il Salento antico

Il Salento, tra i muretti a secco, i campi di grano e le acque blu che ogni anno attirano migliaia di turisti, racconta anche attraverso le architetture, i secoli di storia che lo hanno visto protagonista. Svetta, di tanto in tanto, sulle coste che abbracciano questo meraviglioso angolo di sud, una torre costiera. Dall’Adriatico allo Jonio, il Salento è stato difeso dagli attacchi dei nemici saraceni proprio grazie a queste imponenti costruzioni, il cui compito era quello di dare ai guardiani un’ampia visione della costa.
Il versante ionico, che comprende alcune spiagge di Taranto fino ad arrivare a Santa Maria di Leuca incontrando poeticamente l’Adriatico, vede susseguirsi diverse torri di avvistamento. Da queste costruzioni, soprattutto fra il ‘500 e il ‘600, i guardiani si scambiavano messaggi d’allarme, per questo le si può trovare nei pressi del mare o arroccate su alti dirupi.

 

Le torri costiere di avvistamento 

La posizione geografica del Salento, affacciata su due mari, favoriva l’incursione dei nemici, e poiché il passaggio dei Turchi a Otranto aveva lasciato sangue e rovine, il viceré Don Pedro di Toledo ordinò che fossero costruite, nel minor tempo possibile, numerose torri di avvistamento. Le torri dovevano difendere l’intero territorio salentino, perciò il viceré ebbe premura di farne edificare sia sul versante adriatico che su quello ionico. Il tratto di costa appartenente al Comune di Nardò è pieno di torri costiere di una certa rilevanza che contribuiscono a rendere il paesaggio tra i più scenografici d’Italia.

 

TORRE DEL FIUME

La più maestosa è, senza dubbio, la Torre del Fiume di Galatena di Santa Maria al Bagno, oggi conosciuta come “Quattro Colonne”. Solo quattro colonne, infatti, sono rimaste come simbolo dell’imponente costruzione, la cui parte centrale crollò, con ogni probabilità, durante il terremoto di Nardò del 1743. La Torre del Fiume rappresentava una delle più grandi torri costiere: al suo interno poteva ospitare non solo molti uomini, ma anche diversi mezzi che garantivano un’immediata difesa della zona circostante, e in particolare della sorgente. Era proprio la sorgente d’acqua dolce, infatti, presente pochi metri più avanti, ad essere presa di mira dai pirati perché, in quanto uomini di mare, essi avevano la necessità di rifornirsi di acqua potabile da custodire gelosamente sulle navi.

TORRE DELL’ALTO

La Torre dell’Alto, nell’incontaminato Parco Naturale di Porto Selvaggio, si trova vertiginosamente sul mare e la sua particolare posizione contribuisce a creare uno dei più emozionanti tratti della costa ionica. Nata verso la fine del 1500, questa maestosa costruzione si trova su un dirupo a 50 metri s.l.m., da cui si può ammirare, da un lato, la costa fino a Gallipoli, e dall’altro la pineta: un paesaggio incantevole in grado di superare qualsiasi fantasia. Non a caso, la Torre dell’Alto è scenario della leggenda della Rupe della Dannata, tanto triste quanto inquietante.

Torre dell' Alto
Torre dell’ Alto – Foto di Salen_todream

 

TORRE DELL’ALTO LIDO

A Lido Conchiglie, nei pressi della Montagna Spaccata, guardando in alto si può osservare la Torre dell’Alto Lido. La sua è una posizione insolita, poiché non si trova esattamente sul mare, ma vi dista circa 300 metri. Essendo di dimensioni ridotte rispetto ad altre torri notevolmente più imponenti, si suppone che la Torre dell’Alto Lido non potesse contenere mezzi, cannoni o decine di uomini, ma che fungesse solo da punto di avvistamento, o di comunicazione fra la Torre del Fiume e la Torre dell’Alto.

 

 

Torre dell’ Alto Lido . Di Fabrizio Garrisi – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=115902495

 

TORRE SANTA CATERINA

La Torre Santa Caterina prende il nome dal borgo che la ospita. Anticamente, faceva da guardia a quello che era il porto del Pizzo dell’Aspide, la fascia di terra che si estende in acqua, a pochi metri dalla torre stessa. Trasmetteva, soprattutto, le informazioni dalla Torre dell’Alto alla Torre dell’Alto Lido. Questa costruzione è atipica in quanto, se da un lato conserva le caratteristiche e l’atmosfera dei suoi tempi, dall’altro osserva compiaciuta la vita moderna che si svolge ai suoi piedi.

Torre Santa Caterina – licenza Creative Commons

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TORRE SANT’ISIDORO

A soli 50 metri dal mare, nell’omonima località si trova Torre Sant’Isidoro, la quale comunicava con Torre Squillace e Torre Inserraglio. La torre, ritoccata più volte nella struttura, domina una meravigliosa distesa di sabbia chiara e pulita a forma di mezzaluna, di fronte alla quale si trova un piccolo isolotto molto caratteristico.

Torre Sant’ Isidoro – licenza Creative Commons

 

TORRE ULUZZO

Affacciata sul Parco Naturale di Porto Selvaggio, la Torre Uluzzo prende il nome dal termine dialettale “uluzzu”, il quale indica una pianta che cresce in zona spontaneamente e in maniera abbondante: l’asfodelo. La torre è arroccata su un dirupo da cui si apre uno scenario da favola, fatto di rocce frastagliate e un mare dal blu profondissimo. L’area di Torre Uluzzo è di notevole interesse archeologico, poiché nella Grotta del Cavallo sono stati rinvenuti importanti reperti dell’uomo di Neanderthal. Tali ritrovamenti si sono rivelati estremamente importanti per la ricerca storica; tanto da aver dato vita all’espressione “periodo uluzziano”, con cui si indica il periodo di transizione tra l’uomo di Neanderthal e l’uomo moderno.

Torre Uluzzo. Yellow.Cat from Roma, Italy, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

 

TORRE SQUILLACE

Tra Porto Cesareo e Sant’Isidoro, eretta a pochi passi dalla spiaggia, si trova Torre Squillace, nella località a cui ha dato il nome. Questa torre dalla scala imponente, è chiamata, localmente, “ Li Scianuri”, un termine dialettale che evoca la Scilla, il fiore di una delicata varietà di cipolla. Anticamente, la torre comunicava con Torre Sant’Isidoro e Torre Cesarea.

Torre Spuillace
Torre Squillace – Di Lupiae – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10572906

 

Le torri finora menzionate, ad eccezione della Torre dell’Alto Lido, fanno parte del territorio di Nardò. Ma il Salento continua a raccontare la sua storia anche attraverso tutte le altre torri che nei secoli lo hanno difeso. Salento, terra dei due mari, terra di paesaggi rupestri, di battaglie e di pirati che giungevano da lontano.

 

 

Foto di apertura Salen_todream

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