La Notte della Taranta

la notte della taranta

Quando si parla della Notte della Taranta, la prima cosa che viene in mente è il suono incessante dei tamburelli, così forte che sembra quasi si amalgami con il ritmo del cuore. In realtà, la Notte della Taranta è anche molto di più: è lingua, è tradizione, è folklore e ballo. Perché al suono dei tamburelli, scoppiettano nell’aria le voci dei cantori che intonano gli stornelli, i profumi del cibo locale, il fruscio delle gonne che volteggiano e il rumore dei piedi sbattuti per terra dai ballerini.

 

Il festival itinerante della Notte della Taranta

La Notte della Taranta è un festival itinerante nato nel 1998, con lo scopo di dare risalto all’aspetto storico-culturale del Salento, ma in particolare dei paesi facenti parte della Grecìa Salentina.

Nell’umido e caldo mese di agosto, il calendario delle serate prevede un concerto in ognuno dei paesi della Grecìa Salentina (a cui, negli anni, si sono aggiunte altre tappe in paesi che non ne fanno parte), per concludersi, poi, con il concertone finale che si svolge a Melpignano, nell’ormai rinomato piazzale dell’ex Convento dei Domenicani.

Le varie tappe prevedono concerti animati da gruppi folkloristici che riprendono melodie consone alla pizzica-pizzica, il ballo tipico della Puglia soprattutto del Salento.

 

 

La pizzica-pizzica

La pizzica-pizzica si presenta oggi come una serie di movimenti vivaci e spensierati, ma fino a qualche decennio fa era la danza liberatoria delle tarantate, quelle donne contadine che attraverso il ballo si liberavano dal veleno iniettato dalla taranta, e spesso dai divieti che la società del tempo imponeva loro. Il ballo delle tarantate durava giorni, e a questa caratteristica si ispira il concerto di Melpignano, sul cui palco i musicisti suonano per molte ore, a volte anche più di dieci, come a voler trovare la melodia più fastidiosa per il terribile ragno, in linea con la tradizione. La folla di spettatori cresce di anno in anno e si è arrivati a contare le 200.000 presenze, che prese dall’ entusiasmo, si lasciano trasportare dalla musica ballando e divertendosi fino all’ alba.

Ogni anno, una commissione speciale nomina un nuovo maestro concertatore, che avrà il compito di seguire e dirigere i gruppi musicali che si susseguono sul palco, e soprattutto, gli ospiti speciali che si tuffano nell’avventura della Notte della Taranta, cimentandosi nell’ uso del dialetto leccese ma soprattutto del griko, la lingua antica e complicata in cui sono cantati molti stornelli di origine contadina. Tra gli ospiti speciali che hanno fatto parte della Notte della Taranta, troviamo Ligabue, Gianna Nannini, Piero Pelù, Elisa, Guè Pequeno, Carmen Consoli e Francesco De Gregori.

 

L’ orchestra della Notte della Taranta

L’orchestra della Notte della Taranta, sempre più conosciuta, ha suscitato il fascino della gente di ogni parte del mondo, arrivando a suonare perfino in Giappone e in Brasile, dove gli uomini e le donne del posto, pur essendo culturalmente lontani dalla nostra tradizione, sono stati rapiti dall’ entusiasmo trascinante della pizzica.

Il festival itinerante della Notte della Taranta è una serie di eventi ineguagliabili da seguire tappa dopo tappa, per sentirsi consapevoli e partecipi di un Salento antico, pensando agli innamorati che si dedicavano gli stornelli cantando da campo a campo, o cercando di immaginare, anche solo per un momento, cosa realmente provassero le tarantate.

 

 

Foto e video dal web

Compare listings

Confrontare