“Il Pizzo dell’Aspide”

Pizzo dell'Aspide

La costa ionica, con le sue insenature frastagliate dal fascino intramontabile, ha da sempre ispirato l’arte e la letteratura.

 

Un luogo magico e d’ispirazione

 

La scrittrice toscana Dianora Tinti, nel suo primo romanzo “Il Pizzo dell’Aspide ha deciso di narrare la storia vera di due innamorati, una storia segreta che dagli anni ’50 è giunta ai giorni nostri grazie al racconto di un’anziana signora, l’amica più intima della protagonista, che passo dopo passo ha seguito in silenzio e con accondiscendenza le vicissitudini nascoste e tormentate dei due innamorati, e l’ha raccontata alla scrittrice ispirandola a scriverne un romanzo.

 

Il romanzo

Il Pizzo dell’Aspide, lo scoglio lungo come un serpente che si affaccia nelle acque blu tra Santa Maria al Bagno e Santa Caterina, fa da sfondo all’intensa e disperata storia d’amore tra Francesca e Antonio, due ragazzi che riusciranno a prendere consapevolezza  dei loro sentimenti solo in età adulta. Un amore unico e insostituibile legherà i due innamorati per decenni: il filo indistruttibile del loro amore li terrà lontani ma mai separati. Francesca vive in Toscana in una splendida villa ottocentesca, e ogni anno, durante il periodo estivo, si reca dai suoi adorati nonni materni per trascorrere le vacanze nella loro casa in riva allo Ionio.
Antonio vive nelle vicinanze e tutto ha inizio quando vede la ragazza per la prima volta. Francesca indossa un abito azzurro che valorizza la sua bellezza, e durante una passeggiata nella piazza del paese insieme a sua madre, incontra la sua amica Anna con un ragazzo bruno e di bell’aspetto, suo cugino Antonio. Basta uno sguardo per mettere in tumulto il cuore di entrambi.
Durante la vacanza, i due s’incontrano spesso perché frequentano la stessa comitiva, e le loro giornate sono fatte di lunghe passeggiate, di bagni al mare, di ore sulla sabbia bollente e di risate. Finché, una sera, durante una rilassante passeggiata sul lungomare, Antonio prende per mano Francesca e la porta su quello scoglio tanto particolare, il Pizzo dell’Aspide.

 

Il pizzo dell’Aspide

Si siedono accanto alla costruzione in pietra che durante la guerra riparava le sentinelle e lì, guardando l‘Orsa Maggiore, le loro labbra si toccano per la prima volta.
La fine dell’estate, purtroppo, costringe Francesca ripartire per la Toscana, ma il suo cuore rimane sempre ancorato ad Antonio. Ostacolo insormontabile della loro relazione, però, si rivela non tanto la lontananza, ma la loro caparbietà nel voler vedere il sentimento reciproco soltanto come un’amicizia speciale.
Gli anni passano, e nelle loro vite si rincorrono vicende e amori personali, ma nonostante Francesca si sposi con Gigi e Antonio con Rosaria, il legame che li unisce rimane sopito nei loro cuori, in attesa del più flebile calore per poter rifiorire.

 

Gli appuntamenti del destino nel Salento

 

In occasione della vendita della casa dei nonni, Francesca torna nel Salento e incontra Antonio: il fuoco della passione scoppia, finalmente, tra loro, trasportandoli in ciò che avevano sempre desiderato. I due riescono, dopo anni di lontananza e di telefonate, ad ammettere la profondità del sentimento che li unisce e da quel momento in poi, approfittando di viaggi di lavoro e di sotterfugi, si abbandonano all’incanto del loro amore.
Dopo aver vissuto con estrema intensità il loro rapporto, Francesca chiede ad Antonio di non chiamarla più, per non intaccare l’equilibrio delle rispettive famiglie. L’uomo rispetta la sua volontà, ma i due innamorati, come a voler sfidare il destino, si ritrovano ancora una volta, quasi per caso, da anziani, in quello che sarà il loro ultimo incontro.

Un anno dopo, Francesca, già malata, muore, e dopo pochi mesi anche Antonio, come se si fossero dati di nuovo appuntamento.

Un romanzo che fa riflettere sull’importanza del dichiarare al momento giusto i propri sentimenti, da leggere tutto d’un fiato per non perdere la magia e la passionalità che l’autrice ha saputo raccontare, sullo sfondo di un mare unico come quello di Santa Maria al Bagno.

 

Bibliografia:

Dianora Tinti
IL PIZZO DELL’ASPIDE
Gruppo Albatros Il filo
2007

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