Le radici del giglio di mare nelle spiagge del Salento
I gigli di mare adorano le spiagge bianche e pulite del Salento.
Una luce rosata invade la spiaggia, e come una morbida coperta si posa su ciò che incontra. È il crepuscolo estivo, momento di transizione che accarezza e ingentilisce tutto ciò che trova davanti a sé; come in un sogno, dove tutto sembra possibile.
Il giglio di mare
Un giglio, bianco e delicato, risponde alla luce e vanta la sua presenza, come a voler primeggiare, prepotente, sul verde che adorna la spiaggia. Una scena magica che ogni sera si ripresenta sulle coste ioniche, abitate dall’eleganza del Giglio di mare.
Le spiagge del Salento, infatti, con i loro colori, con la delicatezza della sabbia e la flora che spicca su di essa, sanno ammaliare il visitatore, facendolo sentire ospite e al contempo parte integrante del loro poliedrico paesaggio naturale e i suoi fiori di mare.
Fiore raro del Mediterraneo
Tipico delle coste della Calabria, della Sicilia e della Puglia , il giglio bianco ( il cui nome scientifico è Pancratium maritimum) nasce da un bulbo che non ha, come di consueto, le radici in terra, ma in mare. Da qui le radici ottengono il nutrimento necessario alla pianta.
Questo candido fiore nasce spontaneo sulle coste del Mediterraneo, perché per vivere ha bisogno del mare e di una posizione calda e soleggiata. Tuttavia, data la sua bellezza, oggigiorno si tenta di coltivarlo anche in vaso, con una mescolanza di terra e sabbia, per adorare case e giardini.
Il suo portamento ricorda i gigli, eppure non fa parte della loro stessa famiglia, bensì di quella della Amaryllidaceae. La pianta è un cespo formato da foglie sottili che si allargano orizzontalmente e fioriscono dalla metà di luglio fino alla fine di agosto.
Fiore di mare e simbolo biblico
Nel linguaggio dei fiori non ha un significato specifico, però è un simbolo biblico, perché venne nominato nell’Antico Testamento, più precisamente nel Cantico dei Cantici. Nel cap. 2 si legge: “io sono un narciso di Saron, un giglio delle valli”, forse riferito al nome ebraico del fiore, che cresce nella pianura di Sharon, nella costa mediterranea.
La leggenda del giglio di mare
Anche una leggenda lo caratterizza e narra che Era, mentre allattava Ercole, figlio avuto da Zeus, avesse perduto delle gocce di latte mentre il bambino si cibava con voracità. Una parte di queste gocce schizzarono forte in cielo creando la Via Lattea, e una parte cadde sulla sabbia, dove nacquero i gigli.
Un fiore dalla rinomata preziosità, tanto bello quanto protetto, che con il suo profumo inebriante invita l’uomo a sedersi accanto ad esso, proprio sulla sabbia, per ascoltarlo in silenzio mentre a parlare è soltanto la sua bellezza.
Il giglio di mare nel Salento
Tra luglio e agosto, si possono ammirare questi bellissimi fiori profumati anche sulla costa ionica salentina, ad esempio nella bellissima Baia Verde a Gallipoli, dove gli amanti della botanica potranno coniugare una vacanza al mare con la scoperta e la valorizzazione della natura.