CIS : Codice Identificativo di Struttura
A gennaio 2020 la Giunta Regionale della Puglia ha approvato il provvedimento nel quale indica le modalità per la gestione del Registro Regionale delle Strutture Ricettive non alberghiere. Questo provvedimento amplia la delibera del 2018 in cui la Regione Puglia prevedeva l’istituzione di un Registro Regionale delle Strutture Ricettive non alberghiere con l’attribuzione di un Codice Identificativo di Struttura (CIS) ad ogni alloggio utilizzato per fini turistici, per regolamentare e conoscere l’ offerta turistica regionale ed il flusso turistico effettivo.
Per questo, tutte le case vacanze o gli alloggi privati dati in locazione turistica, dovranno avere un codice identificativo struttura, modalità diventata obbligatoria dal 1° Luglio 2020.
Cos’è il codice CIS e il Registro Regionale delle Strutture Ricettive
Il Registro Regionale delle Strutture Ricettive è un elenco, aggiornato quotidianamente, dedicato a tutte le strutture ricettive non alberghiere, come ad esempio, villaggi turistici, campeggi, ostelli della gioventù, case e appartamenti per vacanza, case per ferie, affittacamere, attività agrituristiche con ricettività, attività ricettive di Bed and Breakfast, alloggi dati in locazione.
Il CIS , cioè il Codice Identificativo di Struttura è costituito da 19 caratteri alfanumerici. La Legge Regionale obbliga tutti i soggetti destinatari a riportare il CIS in tutti i supporti, scritti e digitali, utilizzati per pubblicità, promozione o commercializzazione della struttura. Anche chi fa attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici, per pubblicizzare, promuovere o commercializzare le strutture, deve riportare il CIS sugli strumenti utilizzati.
Come ottenere il codice CIS
Mediante la registrazione al sito www.dms.puglia.it , il sistema provvede ad attribuire il codice alla struttura. Le strutture ricettive non alberghiere che non riportano il proprio codice CIS, da Luglio 2020 sono soggette a sanzioni, che vanno da 500 € a 3000 € , per ogni attività promossa, mentre gli intermediari immobiliari, vanno incontro a sanzioni da 250 € a 1500 € per ogni struttura promossa.
A cosa serve il codice CIS
Negli ultimi anni il flusso turistico, e la conseguente offerta turistica del territorio, hanno avuto un incremento così alto, da rendere necessarie delle modalità chiare e uguali per tutti per regolamentare e organizzare la parte del settore turistico nel recinto della House Sharing.
Le prime regioni a regolamentare l’attività degli affitti brevi sono state la Lombardia e il Piemonte, istituendo il CIS sui portali delegati. Queste leggi permettono così un vero e proprio censimento dei turisti e degli ospiti in transito, e hanno il duplice obiettivo di combattere l’abusivismo e l’evasione fiscale e di tutelare i lavoratori del settore turistico e gli stessi turisti.
Già nel 2018 lo Stato aveva reso obbligatorio la comunicazione alla Questura delle persone alloggiate, anche per i privati che affittano la propria casa per brevi periodi. In questo modo il CIS e il sistema che ne consegue, permette di colmare un vuoto legislativo e di garantire trasparenza e tutelare il turismo.