Gli scout a Santa Maria al Bagno

scout santa maria al bagno

Nemmeno una pandemia può limitare il desiderio di avventura dei ragazzi, la loro voglia di stare insieme, la voglia di sognare e crescere.   Voglia di natura e spazi, alla riscoperta della giocosità della vita all’aria aperta e lo scautismo  riscopre nuova linfa. Non è difficile nelle marine di Nardò incontrare i boy scout, piccoli angeli indaffarati in mille attività a favore dell’ambiente e della società.

 

Gli scout sul lungomare di Santa Maria al Bagno

 

In questo freddo Gennaio i boy scout della zona hanno deciso di reinventarsi e proclamare la propria promessa all’aperto, nei pressi del tempietto – edicola votiva dedicata a Santa Lucia, sul lungomare di Santa Maria al Bagno. L’edicola, simbolo di luce, su un sfondo meraviglioso come il mare, protegge silenziosa il paese a cui guarda, e ogni 13 Dicembre vede arrivare la fiaccolata in onore della santa. Poi, dopo il momento religioso, di fronte all’immagine della protettrice degli occhi, verranno fritte le pittule da gustare in tutte le ricette.

Edicola Santa Lucia a Santa Maria al Bagno

La promessa degli scout è un momento solenne per i ragazzi , perché racchiude in sé gli elementi essenziali di uno stile di vita, come il riferimento al proprio onore, la promessa di fare del proprio meglio, l’osservanza della propria legge. Ogni associazione e nazione ha rielaborato la promessa originaria, ma i capisaldi rimangono gli stessi.

 

Con l’aiuto di Dio,
prometto sul mio onore di fare del mio meglio
per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese,
per aiutare gli altri in ogni circostanza,
per osservare la legge scout.

 

Questi ragazzi, con il loro entusiasmo ed energia, sanno incuriosire ed ispirare, trascinandoci in un vortice di belle sensazioni e propositi.

 

Ma chi sono gli scout?

 

Lo scoutismo è stato fondato nel 1907 dal generale ed educatore inglese Robert Baden-Powell, che aveva pensato alle basi dello scoutismo nel corso della Seconda Guerra Boera in Sudafrica. Ma in tutti questi anni il movimento non è invecchiato: i capi scout sono sempre ragazzi che di generazione in generazione hanno saputo rinnovare e mantenere il movimento giovane.

 

Lupetti, coccinelle, esploratori e novizi

 

Nei gruppi scout si entra a 8 anni, ma fino agli 11 non si è subito scout, ma lupetti o coccinelle. Questi nomi richiamano l’ambiente fantastico che giocando si andrà a vivere durante le uscite.
I lupetti si ispirano alle avventure tratte dal romanzo Il Libro della Giungla. I gruppi si chiamano branchi e i capi sono Akela, il lupo e Bagheera, la pantera nera.
Le coccinelle invece si immergono nel mondo magico del Bosco del libro Sette punti neri . Qui i capi sono: Arcanda, la grande aquila, e Scibà, il serpente.
Dagli 11 ai 16 anni si diventa esploratori o guide, cioè si entra a far parte del reparto che si divide in squadriglie.
Le squadriglie sono ormai più mature e si lanciano in attività che possono essere mansioni pratiche ( come cucinare o pulire ) o avventurose, soprattutto durante i campi (le uscite di qualche giorno in tenda), come costruire palafitte o esplorare un bosco.
Il noviziato e’ invece  il periodo che inizia dopo i 16 anni, cioè quando si finisce il cammino nel reparto, esperienza durante la quale si approfondisce un modo di vivere lo scoutismo più adulto, dove le scelte divengono fondamentali per la vita dell’uomo nella società.

 

Le attività degli scout

 

Gli Scout imparano a vivere all’aria aperta, a costruire utensili e a rispettare l’ambiente in cui si muovono, gli animali e le persone.
Tra Nardò, Santa Maria al Bagno e Porto Selvaggio sono sempre in azione.
Sono tante le iniziative intraprese dai gruppo scout, nel segno del dinamismo e della vivacità. Esempi sono:  la partecipazione al progetto “Scuola sicura” e il campo di lavoro in Albania, nel 1996 la collaborazione con la Caritas diocesana per la sistemazione e gestione di un centro di accoglienza per extracomunitari, il servizio presso le zone terremotate in Abruzzo nel 2009, il servizio di pulizia del litorale, gli atti di volontariato come consegnare i regali ai bambini nei panni di simpatici aiutanti di Babbo Natale.

 

I principi fondamentali che gli scout fanno propri e vogliono trasmettere sono solidarietà, altruismo, legalità, democrazia, antirazzismo; conoscenza di se stessi, impegno, responsabilità personale, imparare facendo, rispetto della natura e dell’ambiente, rispetto delle regole, responsabilità sociale e civica, educazione del servizio al prossimo, e le azioni saranno mirate a spendersi per aiutare chi vive in situazioni di marginalità e disagio. Si coronano a questo punto gli insegnamenti educativi che portano un ragazzino a diventare un uomo consapevole, per formare una propria personalità.

E queste presenze silenziose ma profondamente impegnate per un domani migliore, ci fanno vedere questa terra ancora più bella!

 

Immagine degli Scout da Piazza Salento

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