Fico d’India, dal frutto all’arredamento

Lungo le strade di campagna del Salento, durante il rovente mese d’agosto, le piante di fico d’India sono cariche di frutti, colorati dal bianco al rosso e protetti da un leggero manto di spine che sembrerebbe quasi voler fare da scudo a un bene prezioso.

Simbolo di ricchezza e resistenza, il fico d’India non è una pianta di pertinenza esclusiva del Salento, ma vive e fruttifica bene anche nelle altre regioni italiane del Mediterraneo, come la Sardegna, la Calabria e la Sicilia.

 

Le proprietà del Fico d’India

 

Essendo una cactacea, la pianta del fico d’India non presenta spine soltanto sui frutti, ma anche sulle pale, e nonostante questa caratteristica richieda la massima attenzione nell’ atto della raccolta, il frutto, dolce e succulento, è carico di proprietà. La sua caratteristica principale è l’elevata quantità di fibre e di acqua che contiene, ma è anche notevolmente ricco di vitamina C, di magnesio e di potassio. L’unica nota dolente è che, un eventuale abuso, potrebbe causare un blocco intestinale a causa dei numerosi semi contenuti nei frutti.

 

La leggenda degli Aztechi

 

Intorno a questo frutto ruota la leggenda degli Aztechi, secondo la quale, essi scelsero il luogo dove far sorgere il loro regno, quando videro un’aquila, con in bocca un serpente, fermarsi su una pianta di fico d’India, e da quel luogo avrebbero avuto, poi, la supremazia sugli altri popoli.

Ed è proprio dai tempi degli Aztechi che si iniziò a porre l’attenzione non solo sui frutti, ma anche sulle pale, perché anch’ esse sono piene di proprietà. Le pale, infatti, dette cladodi, aiutano la respirazione, sono diuretiche, regolano il sistema immunitario e apportano grandi benefici laddove ci fossero problemi di pelle, al pari dell’Aloe vera.

 

Dal frutto all’arredamento

 

Pur essendo un toccasana per molte problematiche del corpo, in tempi recenti si è scoperto, anche, che le pale di fico d’India sono costituite da una fibra sottile ma legnosa che ne consente l’utilizzo come materiale per la costruzione di elementi d’arredo.

Dopo la potatura, le pale sono sottoposte all’ essiccazione, per ricavare una fibra legnosa ma delicata, della consistenza adatta ad essere lavorata. Le fibre ottenute creano delle venature del tutto singolari e mai uguali tra di loro: da qui è nata l’idea di un’azienda leccese di sfruttare le pale di fico d’India per l’arredamento. Dall’ essicazione della pala all’ elemento d’arredo finale, le macchine e le mani dell’uomo collaborano in un lavoro sinergico che unisce l’innovazione e l’artigianato.

Idee del tutto singolari si sono susseguite nel corso degli anni, come la creazione di bijoux artigianali che sfruttano lo scheletro delle pale come una ragnatela su cui sono finemente fissate delle pietre preziose, oppure, nuovi progetti che vogliono la fibra delle pale impiegata come isolante termo-acustico.

Il fico d’India quindi, è una risorsa notevole per l’area mediterranea, è una pianta leggendaria e dalle mille proprietà, capace di coccolare le papille gustative e di ispirare le menti più ingegnose.

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